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Corrado, Vincenzo. Trattato delle patate per uso di cibo e lettera sul giulebbe d’uva. Napoli, Vincenzo Orsino, 1798, legato con Zanon, Antonio. Lettera intorno alle patate. Roma, Paolo Giunchi, 1785, legato con [...]

Miscellanea di edizioni settecentesche di difficile reperibilità, interessante per gli argomenti trattati.

€ 4.200,00

Description

In-8°, 7 opere in un volume.
1ª opera: 70 pagg. num. incluso il frontespizio, 2 cc. non num.
2ª opera: VII pagg. num. incluso il frontespizio, 1 pag. non num., 98 pagg. num., 1 c. non num. (bianca).
3ª opera: 52 pagg. num. incluso il frontespizio.
4ª opera: front., LXXI pagg. num., 1 pag. non num. (bianca).
5ª opera: XXXV pagg. num., 1 pag. non num. (bianca).
6ª opera: 47 pagg. num., 1 pag. non num.
7ª opera: 63 pagg. num., 1 pag. non num. (bianca).
Legatura dell’epoca in mezza pelle verde, piatti marmorizzati con angoli in pelle, dorso con tassello marrone recante titolo e fregi in oro.
Miscellanea di edizioni settecentesche di difficile reperibilità, interessante per gli argomenti trattati.
Del gastronomo Vincenzo Corrado (*Oria 1736 - †Napoli 1836), cuoco di Corte a Napoli, sono presenti due opere: la prima, dedicata alle patate e contiene un completo ricettario per l’utilizzo del tubero (ripassato in padella, alla parmegiana, ripieno, in purea, in gattò ed accompagnato da una varietà di diverse salse. Segue la lunga Lettera sul giulebbe d’uva in cui si illustra la preparazione di questo dolce.
Troviamo poi il testo della “Manovra”, dedicato ai diversi utilizzi della cioccolata e del caffè: varietà di cacao, spezie in abbinamento, dosi e cottura, burro di cacao, scelta del miglior caffè, tostatura, differenti metodi di ebollizione…
Fanno seguito quindi due ricercati testi di olivicoltura, quello di De Jatta, lui stesso coltivatore di ulivi nella propria masseria di Conversano (Bari), nel quale fornisce consigli circa la potatura, la preservazione dei frutti dalle intemperie e le tecniche di raccolta.
Moschettini, agronomo salentino, fu fra i massimi esperti di olivicoltura dell'epoca, anch’egli proprietario a Martano di un podere ove si dedicava alla coltivazione di questo frutto. Nell' “Apologia”, l’autore sottolinea l’esigenza di svincolarsi dall’obbligo della spremitura esclusivamente presso frantoi statali (in Salento definiti Trappeti), così da permettere una più veloce lavorazione delle olive al fine di ottenere un olio di maggiore qualità.
L’economista udinese Antonio Zanon (*Udine 1696 - †Venezia 1770), sostenitore dell’introduzione della patata nell’agricoltura friulana e del suo uso gastronomico. Il suo trattato è illustrato da una xilografia a piena pagina.
Simile in quanto a contenuto l’opera dell’Onorati, studioso di economia oltre che agronomo.
Non meno interessante il componimento del trevigiano Antonio Pellizzari, il quale fornisce i migliori consigli nel campo della viticoltura.
Questa raccolta si presenta in buona conservazione.

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