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Manoscritto - Gl’Arcani svellati delli Prencipi d’Italia nelli quali si vedono e conoscono l’amare Passioni, e atroci ramarichi, che negano in essi per l’interessi di stato, e conservation di essi. s.n.t. (ma metà XVII sec.).

Interessante manoscritto di argomento politico e storico, presumibilmente inedito, eseguito su carta vergellata con scrittura di unica mano ad inchiostro bruno. Il testo si ispira nel titolo e ad alcuni dei temi trattati, a scritti del letterato italiano Gregorio Leti.

€ 1.450,00

Descrizione

In-24°, 229 pagg. non num.
Frontespizio in cornice a doppio filetto contenente titolo, in calce scritta coeva abrasa, testo in chiara scrittura tonda di facile leggibilità.
Interessante manoscritto di argomento politico e storico, presumibilmente inedito, eseguito su carta vergellata con scrittura di unica mano ad inchiostro bruno. Il testo si ispira nel titolo e ad alcuni dei temi trattati, a scritti del letterato italiano Gregorio Leti (*Milano 1630 - †Amsterdam 1701), rivolti a rivelare ai lettori gli “Arcani” dei principi e dei governatori di diversi stati europei.
L’analisi è dedicata all’Italia, chiusa nell'aspra lotta tra Francia e Spagna per la conquista dell’egemonia, anche se l’autore sembra preoccupato soprattutto per la preponderanza degli spagnoli. Dalla lettura il manoscritto può essere collocato come data attorno al 1660-1670. Il Duca di Savoia Carlo Emanuele II viene definito come già insediato sul trono sabaudo, conclusa la Pace dei Pirenei che diede un assetto più stabile all’Italia Settentrionale.
Un’analisi critica è rivolta al Papa, alla Santa Sede e in generale ai domini ecclesiastici, dei quali si denunciano miseria  e indebitamento della comunità. Secondo l'autore è critica la situazione degli stati governati dal “Re cattolico” (regno di Napoli e di Sicilia, Sardegna e Ducato di Milano), dove la popolazione sopporta gli Spagnuoli “per timore di cadere in peggior fortuna”.
Giudizi meno critici sono dedicati alla Repubblica di Venezia capace di mantenere la propria autonomia e al Ducato di Savoia il quale è riuscito a salvaguardare i propri possedimenti e ad acquistare parte del Monferrato, difendendosi dalle minacce spagnuole, pur cedendo Pinerolo alla Francia.
Severi sono i giudizi rivolti alla Repubblica di Genova “sono i Genovesi altieri, vendicativi e invidiosi", della quale viene denunciata l’arroganza e le troppe fazioni divisive tra la vecchia e nuova nobiltà.
Altre pagine sono dedicate agli Stati Estensi, al Ducato di Toscana, ai Ducati di Parma e Piacenza.
Sul presente manoscritto non è stato riscontrato nessun riferimento nelle fonti consultate, salvo una possibile citazione sulla bibliografia di G. Ferrari, Scrittori Politici Italiani a pag. 799: Arcani dei Prencipi d’Italia, manoscritto alla Magliabechiana. British Library, XVII Cent. Italian Books cita Arcani dei Prencipi d’Italia, Villafranca (falso luogo di stampa), 1672.
Legatura in pergamena semifloscia dell’epoca alle armi, piatti con stemma impresso in oro (in gran parte abraso) della famiglia napoletana dei Colonna d’Avalos sormontato da corona ducale, agli angoli figure angeliche e bandiere ai lati.
Esemplare in buono stato di conservazione.

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