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Libri e stampe antiche

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Liceti, Fortunio. De monstrorum natura, caussis, et differentiis libri duo. Padova, Paolo Frambotto, 1634 - 1633 (in fine).

Prima edizione illustrata, seconda in assoluto. Le illustrazioni esprimono curiosità e divertimento, che travalica l’aspetto scientifico, come negli incroci di animali (p. 20 e 22) o nell’uomo con la testa di elefante (p. 185) o con pinne, corna o zoccoli (p. 256).

€ 3.500,00

Descrizione

In-4°, 8 cc. non num. incluso il doppio frontespizio, 262 pagg. num., 13 pagg. non num. (errori di numerazione alle pagg. 199 e 200).
Primo front. figurato inciso su rame con titolo in latino inserito entro ampio drappo sostenuto da personaggi mostruosi, secondo front con fregio tipografico, testo in latino, capilettera istoriati e semplici, dedica al principe Francesco, indice dei capitoli, numerose incisioni xilografiche accompagnano il testo. Le illustrazioni esprimono curiosità e divertimento, che travalica l’aspetto scientifico, come negli incroci di animali (p. 20 e 22) o nell’uomo con la testa di elefante (p. 185) o con pinne, corna o zoccoli (p. 256).
Legatura in piena pergamena riutilizzata, piatti muti, dorso con titoli manoscritti a china in leggibile grafia.
Fortunio Liceti (*Rapallo 1577 - †Padova 1657), conosciuto anche come Fortunius Licetus, fu un medico, filosofo, scienziato e professore di medicina all’Università di Padova. La sua opera più famosa è la presente, “De monstrorum natura caussis”, pubblicata per la prima volta nel 1616, nella quale vengono analizzate e raffigurate le malformazioni umane comprese quelle dell’embrione. Egli classificò tutte le deformazioni “fantasie della natura”. Tra le raffigurazioni ne troviamo alcune che sono il risultato della pura fantasia popolare.
Liceti si dichiara seguace di Aristotele, ma se ne discosta, nei fatti, nelle teorie sulla generazione. Crede nell'esistenza di un seme femminile oltre a quello maschile, entrambi costituiti dal sangue residuo proveniente da tutte le parti del corpo di cui conservano traccia. Questa teoria, derivata da Ippocrate, Democrito e Galeno, fu usata da Liceti per spiegare lo sviluppo embrionale, in particolare per la trasmissione ereditaria dei caratteri, l'ibridismo e la produzione dei mostri, con un'impostazione di grandi conseguenze fino a Darwin (cfr. Ongaro pag. 93).
Prima edizione illustrata, seconda in assoluto.
Ottimo stato conservativo.
cfr. Durling pag. 711, n° 6958; Meyer 236; Osler 3235; Garrison-Morton 534.52.

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