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La Croce della Bell'Alda. Sacra di S. Michele. Torino, Tipografia Chirio e Mina, 1829.

Veduta raffigurante la croce della fanciulla Alda e sullo sfondo la Sacra di San Michele con la torre della Bell'Alda, costruita tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano.

€ 300,00

Description

Litografia originale (400 x 565 il foglio).
Eseguita a Torino nel 1829 dal litografo Demetrio Festa presso la Tipografia Chirio e Mina e inserita nell'opera di Massimo D’Azeglio "La Sacra di San Michele. Disegnata e descritta dal Cav. Massimo D’Azeglio".
Veduta raffigurante la croce della fanciulla Alda e sullo sfondo la Sacra di San Michele con la torre della Bell'Alda, costruita tra il 983 e il 987 sullo sperone roccioso del monte Pirchiriano. L’Abbazia, monumento simbolo del Piemonte situato all’imbocco della Valle di Susa, con la posizione domina e sovrasta la bassa Valle.
La Torre della Bell’Alda è una torre a strapiombo sul precipizio del monte al termine del muraglione perimetrale delle Rovine e trae il suo nome dall’omonima protagonista della leggenda.
Secondo la leggenda, Alda, fanciulla paesana, arriva alla Sacra per pregare contro i mali della guerra. La ragazza ha purtroppo la sventura di essere sorpresa dai soldati nemici e tenta così di sfuggire al loro assalto, ma non avendo altra via di scampo si getta nel burrone invocando l’aiuto di San Michele e della Vergine. Si salva e rimane illesa in fondo al precipizio. Purtroppo questo favore celeste viene da lei male usato: per vanità e denaro s’immagina di poter fare un secondo salto e agli increduli suoi compaesani si offre di ripetere il volo, ma trova orribile morte dove prima aveva trovato l’inatteso scampo.
L'opera da cui proviene questa rara esecuzione litografica, descritta e disegnata da Massimo D’Azeglio (*Torino 1798 - †1866), risulta di primaria importanza sotto l’aspetto grafico, in quanto rappresenta la più antica produzione litografica di fattura piemontese, come cita la bibliografia di riferimento (Ozzòla, La litografia italiana, pag. 11).
Titolo nella parte inferiore centrale.
Ottimo stato conservativo della carta e della litografia.
cfr. A. Peyrot, Valle di Susa nei secoli, n° 183; Parenti II 98-103.

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