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La Vittoria. La migliore acqua minerale naturale da tavola. Soc. an. acque minerali di Courmayeur Aosta. Torino, Müller-Bresciani , 1937.

Autore: Müller, Alfredo

Raro e interessante manifesto pubblicitario disegnato dal maestro della grafica nella Parigi della Belle Époque, Alfredo Müller. Sullo sfondo il suggestivo paesaggio raffigurante il Dente del Gigante nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco. In primo piano figura femminile in costume locale di Courmayeur, che regge la bottiglia di acqua minerale da tavola "La Vittoria", acqua minerale e curativa.

€ 3.300,00

Descrizione

Litografia originale a più colori, intelata (mm 1000 x 1400 il foglio).
Eseguita a Torino presso lo stampatore Müller-Bresciani, su disegno di Alfredo Müller (*Montenero, Livorno 1869 - †Parigi 1939).
Interessante manifesto pubblicitario disegnato dal maestro della grafica nella Parigi della Belle Époque, Alfredo Müller.
Sullo sfondo il suggestivo paesaggio raffigurante il Dente del Gigante nella parte settentrionale del massiccio del Monte Bianco.
In primo piano figura femminile in costume locale di Courmayeur, che regge la bottiglia di acqua minerale da tavola "La Vittoria", acqua minerale e curativa.
Lungo il lato inferiore il titolo, in carattere giallo-bianco-rosso, inserito entro campo blu.
A Courmayeur le acque minerali furono cinque: la sorgente Vittoria, la Margherita, la Regina, la Giovanna Battista e la sorgente di La Saxe. Le acque minerali della fonte Vittoria a Dolonne esistono ancora tutt'oggi, così come il fabbricato dove per un breve periodo si tentò l’imbottigliamento e la vendita al pubblico.
Alfredo Müller, pittore e grafico italiano, nato in una benestante famiglia di commercianti di origine svizzera, dapprima si trasferì a Firenze per studiare pittura con Giuseppe Ciaranfi e Michele Gordigiani, esordendo ancora adolescente alla Prima Mostra Livornese del 1886. Nel 1888 i genitori gli consentirono di proseguire l'apprendistato a Parigi, dove frequentò gli atelier di François Flameng e di Carolus-Duran, per il momento allineandosi alla maniera accademica proposta dai suoi maestri che gli aprì le porte alle mostre ufficiali. In Francia presto si avvicinò alle tendenze d’avanguardia, scoprendo l’Impressionismo. Rientrato in Toscana nel 1890 a causa della bancarotta del padre, il giovane condizionò con le sue inedite tele gli esiti delle generazioni dei conterranei artisti emergenti. Nel 1895 si stabilì definitivamente a Parigi, restando però in costante rapporto con l’Italia esponendo alle promotrici fiorentine, dove rimase fino alla morte.
Ottimo stato conservativo del foglio e del colore.
cfr. F. Cagianelli, Alfredo Muller. Un ineffabile dandy dell'Impressionismo,  Edizioni Polistampa, 2011.

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