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Fotografia ai sali d'argento - Sella, Vittorio - Il Monte Cervino visto dal Colle des Grandes Murailles. Biella, Istituto di fotografia Alpina Vittorio Sella, 1887.

Raro documento dell'alpinista e fotografo Vittorio Sella (*Biella 1859 - †1943) raffigurante il Monte Cervino visto dal Colle de Grandes Murailles, una cresta montuosa che separa l'alta Valpelline dall'alta Valtournenche in Valle d'Aosta. Si trovano ad ovest di Breuil-Cervinia. Il versante della Valpelline è ricoperto dal ghiacciaio de Grandes Murailles.

€ 1.700,00

Descrizione

Stampa fotografica alla gelatina ai sali d’argento, virata in doppio tono (mm 290 x 385).
Nell'angolo in basso a destra timbro a secco "Vittorio Sella / Biella".
Raro documento dell'alpinista e fotografo Vittorio Sella (*Biella 1859 - †1943) raffigurante il Monte Cervino visto dal Colle de Grandes Murailles, una cresta montuosa che separa l'alta Valpelline dall'alta Valtournenche in Valle d'Aosta. Si trovano ad ovest di Breuil-Cervinia. Il versante della Valpelline è ricoperto dal ghiacciaio de Grandes Murailles.
Ancora oggi le fotografie di Vittorio Sella sono considerate il punto più alto della "fotografia di montagna".
Con la morte del padre Vittorio, dal quale aveva ereditato un manoscritto sulle tecniche fotografiche da lui stesso scritto all’età di sedici anni, intraprese le sue prime scalate trascinando pesanti lastre al collodio umido e improvvisando una camera oscura in alta quota (la fotografia al collodio umido necessita di essere sviluppata e fissata entro massimo 10 minuti dal momento dello scatto).
Quando guardiamo la maestosità delle immagini di Vittorio Sella dobbiamo anche pensare alla laboriosità e alla complessità per la realizzazione delle fotografie. Lo sviluppo della gelatina d’argento consentì ai fotografi di poter sviluppare in un secondo momento le loro lastre, aumentandone al contempo la qualità dei dettagli e le possibilità di fare scatti con tempi assai più veloci. Fu l’inizio della fotografia moderna.
Sella si cimentò prima con le Alpi e poi con le vette più alte e famose del mondo, compreso l'Himalaya. Non si limitò a fotografare le Alpi o l'Etna, prima perlustrazione in quota nel 1888, a cui seguì l'anno dopo, il primo viaggio extraeuropeo in Caucaso. A partire dal 1889 fino al 1909, Sella esplorò le regioni montuose dei quattro continenti. Dopo la Croce di Cavaliere dell'Ordine di Sant'Anna, conferitogli dallo zar Nicola II e il premio Murchison dalla Royal Geographical Society di Londra, l'invito di Luigi Amedeo di Savoia, Duca degli Abruzzi lo portò a partecipare, in qualità di fotografo ufficiale, alla spedizione in Alaska nel 1897, culminata con la prima ascensione del Monte Sant'Elia. Poi nel 1899 Sella documentò il viaggio d'esplorazione in Sikkim e realizzò, al seguito dell'alpinista inglese Douglas W. Freshfield, il periplo del massiccio del Kangchenjunga. Sella compì altri due viaggi al fianco del Duca degli Abruzzi, il primo in Ruwenzori nel 1906, con la conquista della vetta del monte omonimo, il secondo nel Karakorum, dove per la prima volta scalò il Chogolisa fino a quota 7.498 metri: all'epoca aveva cinquant'anni.
Buono stato conservativo del documento. Segnaliamo due minimi segni di piega, uno nell'angolo superiore destro, l'altro nella parte centrale sinistra.

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