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Bacler D'Albe, Louis Albert Ghislain. Carte générale du Théâtre de la Guerre en Italie ... Parigi, chez l’Auteur, 1798, legato con Carte générale des Royaumes de Naples, Sicile et Sardaigne. Parigi, chez l’Auteur, 1802.

Autore: Bacler D'Albe, Louis Albert Ghislain

Questo documento è considerato uno dei massimi risultati della cartografia antica.
Le carte appaiono innovative per la presenza di elementi di carattere strettamente tecnico: la resa delle montagne ottenuta attraverso una serie di giochi di ombre, la precisione nel rendere le vie di comunicazione e i confini dipartimentali e cantonali, la localizzazione delle divisioni dell’armata francese sul territorio italiano con il riferimento ai generali che ne erano a capo.

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Descrizione

02 imponenti carte dell’Italia, inserite entro 02 volumi in gran-folio (mm 465 x 600).
Le carte sono suddivise in sezioni: 30 fogli + 1 tav. che riproduce la carta di assemblaggio nel primo volume. 24 fogli + 2 tavv. di assemblaggio nel secondo volume.
Ogni tavola è su due carte a fronte.
Le tavole sono state inserite entro legature coeve in mezza pelle marrone attraversate da decorazioni a rotella in oro, piatti in carta azzurra con decorazioni “à queue-de-paôn”, angoli con rinforzi in pelle, dorso ornato da ferri fitomorfi, numerazione  e titoli dorati, ex-libris ai contropiatti anteriori.
Impresse tra il 1798-1802 dai fratelli Bordiga, benedetto e Gaudenzio, disegnate dal capo del Bureau topografico del Generale Bonaparte, Louis Albert Ghislain Bacler D’Albe.
Nel primo volume incontriamo un grande cartiglio (tav. XXVI posposta) con tripudio di simbologie ed oggetti: bandiere, armi, rami di alloro e di quercia a simboleggiare rispettivamente la gloria e la forza. Al centro, entro ovale, Les peuples d’Italie rendus à la libertè et à la verité, Bonaparte ritto in piedi colla spada sguainata, addita ai popoli schiavi la dea della Libertà che proietta su loro un fascio di luce. A sinistra della scena figure simboleggianti la tirannia scompaiono nelle tenebre. Sullo sfondo avanzi di antichi monumenti romani.
La composizione sembra rispecchiare il passato, il presente e il futuro: sulla sinistra una placca sulla quale sono scolpiti i successi conseguiti dall’esercito napoleonico poggia su bandiere e stendardi con il motto rivoluzionario: “liberté, égalité, fraternité” (passato). Al centro la figura di Bonaparte celebrato come liberatore (presente), mentre a destra una mina sta per esplodere vicino ad uno stendardo con l’Aquila bicipite che copre la figura del leone di San Marco, con il motto della città di Venezia pax tibi Marce evangelista meus, a significare che presto o tardi si sarebbe rimesso in discussione quanto sancito con il Trattato di Campoformio (futuro).
Il secondo volume si presenta con un ampio cartiglio contenente il titolo « Carte générale des Royaumes de Naples, Sicile et Sardaigne, ainsi que des isles de Malte et de Goze formant la seconde partie de la Carte g.le du Théâtre de la Guerre ».
Come si evince dalle successive due carte di assemblaggio la prima e la seconda parte di questo lavoro possono essere unite.
Prima edizione delle più esaustiva, ampia e completa mappa dell’Italia d’età napoleonica, realizzata in scala 1:256 000 dallo stratega militare e comandante Louis-Albert-Guislain Bacler D’Albe.
Questo documento è considerato uno dei massimi risultati della cartografia antica. Le carte appaiono innovative per la presenza di elementi di carattere strettamente tecnico: la resa delle montagne ottenuta attraverso una serie di giochi di ombre, la precisione nel rendere le vie di comunicazione e i confini dipartimentali e cantonali, la localizzazione delle divisioni dell’armata francese sul territorio italiano con il riferimento ai generali che ne erano a capo.
Per realizzare questo ambizioso progetto ci vollero circa quattro anni, dal 1798 al 1802, con un’interruzione causata dal ritorno degli Austriaci a Milano, nell’aprile 1799: in fuga verso Parigi, Bacler d’Albe, attaccato dalle truppe austro-russe, perse gran parte del materiale ( riconsegnato in seguito con la Pace di Luneville dopo la seconda Campagna d’Italia) potè terminare la pubblicazione dell’opera solo in un secondo tempo Louis Albert Ghislain Bacler D’Albe (*Saint-Pol-sur-Ternoise 1761 - †Sèvres 1824) disegnatore, cartografo, pittore di battaglie, lavorò al seguito di Napoleone dal 1796 al 1814, diventando nel 1804 capo del bureau topographique. Fu uno dei pochi collaboratori ad essere ammesso alle riunioni strategiche dell’Imperatore: dotato di grande intuito, a lui fu affidato il compito di raccogliere e organizzare la documentazione topografica necessaria per le campagne militari. La grande stima che Napoleone nutrì nei suoi confronti, fu confermata nel suo testamento, nel quale raccomandò che il figlio usasse, per la propria formazione, le carte di Bacler D’Albe.
Fu inoltre incisore, autore di numerose vedute della Savoia e di luoghi attraversati durante le campagne militari.
Ottima conservazione di entrambe le carte d’Italia.
cfr. Aliprandi, Le Grandi Alpi nella Cartografia, vol I°, pag. 220 – 226; Brunet I 601; David Chandler, The Campaigns of Napoleon, pag. 372; Michaud, Biographie universelle ancienne et moderne, vol. 2, pagg. 573-4; Tooley 1979, pag. 31; Ilario Principe, Carte geografiche di Calabria nella raccolta Zerbi, pag. 199.

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