Libreria antiquaria
Bourlot

Dal 1848
Libri e stampe antiche

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Boccaccio, Giovanni. Il Decameron di Messer Giovanni Boccacci cittadin fiorentino. Venezia, Pietro Maria Bertano, 1638.

Edizione riveduta dal nobile fiorentino Leonardo Salviati, uno dei padri fondatori dell’Accademia della Crusca.

€ 1.250,00

Descrizione

In-4°, 8 cc. non num. incluso il frontespizio, 472 pagg. num. 472 [i.e. 480] (numerosi errori di numerazione alle pagg. 39, 51, 177, 205 e 338).
Frontespizio figurato con marca tipografica costituita da una cicogna in volo, tiene nel becco un serpente che porta in cibo al proprio piccolo, inserita in cornice con motto: Pietas homini tutissima virtus, antiche note manoscritte a china annullate, vignette, iniziali e fregi xilografici, dedica del Cavalier Leonardo Salviati ai lettori, tavola dei capitoli, proemio, in fine conclusione dell’autore.
Completo.
Legatura in piena pergamena semifloscia dell’epoca, piatti muti, titoli manoscritti al dorso, tagli spruzzati.
Il Decamerone o Decameron (dal greco antico “Dieci Giorni”), raccolta di cento novelle scritta probabilmente tra il 1350 ed il 1353, ebbe larghissima influenza non solo nella letteratura italiana ed europea, ispirando l’ideale di vita edenica, dedicata al piacere e al culto del viver sereno, tipici della cultura umanista e rinascimentale. Il libro narra di un gruppo di giovani, sette donne e tre uomini, che trattenendosi fuori città per dieci giorni, come descrive il titolo, per sfuggire alla peste nera,  raccontano a turno le novelle, di taglio spesso umoristico e con frequenti richiami all’erotismo bucolico del tempo. Per quest’ultimo aspetto l’opera fu tacciata di immoralità e di scandalo.
Edizione riveduta dal nobile fiorentino Leonardo Salviati (*Firenze 1540 - †1589), uno dei padri fondatori dell’Accademia della Crusca, originariamente pubblicata a Firenze nel 1582.
Buono stato di conservazione.
cfr. IT\ICCU\RMLE\028804.

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