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Le nozze di Bacco e Arianna sull’Isola di Naxos. Roma, Jacobus Frey, 1727.

Elegante esecuzione tratta dal dipinto di Guido Reni.

€ 1.200,00

Descrizione

Incisione originale eseguita al bulino (mm 895 x 445 l’impressione più ampi margini).
Impressa a Roma nel 1727.
Elegante esecuzione di Jacobus Frey, tratta dal dipinto di Guido Reni.
Il dipinto fu commissionato dalla regina Henrietta Maria, moglie di Carlo I, da poco eletto re d’Inghilterra. Fu la sovrana cattolica a richiedere nel marzo 1637 il quadro per il soffitto della propria camera da letto.
La grande tela dell’artista bolognese si colloca infatti all’interno della politica di riconciliazione della Chiesa con la Corte Britannica perseguita con fervore da papa Urbano VIII. La realizzazione venne per questo motivo seguita direttamente a Roma dal cardinale Francesco Barberini e a Bologna dal cardinale Giulio Sacchetti. Al soggetto originario (Cefalo e Aurora) nel 1638 venne preferito quello di Bacco e Arianna. La tela originaria, realizzata da Guido Reni, venne inviata a Roma, dove risulta già presente nel settembre 1640. Tuttavia, a dispetto degli sforzi compiuti per la sua realizzazione, il quadro venne considerato dallo stesso cardinale Barberini lascivo. Nonostante i dubbi riguardanti il soggetto e le condizioni del trasporto, finalmente nel maggio 1641 il quadro fu pronto per essere inviato via mare, ma a Londra la situazione politica stava cambiando e l’agente papale fu costretto ad abbandonare il suolo inglese. L’interruzione dei rapporti diplomatici fece perdere le tracce del dipinto che probabilmente non giunse mai in Inghilterra. Henrietta Maria ne entrò in possesso nel 1647, durante il suo esilio in Francia.
L’incisione di Frey si basò non sull’originale, ma su una copia, probabilmente tratta da un incisione di Giambatista Bolognini (*Bologna 1612 - †1688).
Nella parte inferiore il titolo e descrizione  in latino: Ingenio et alacritate praeditis: quam homo perjurus deserit, Deus suscipit: Baccho nubitur Ariadna…
Perfetta conservazione del grande foglio, ottenuto da tre lastre, e dell’impressione.
cfr. Benezit V 707.

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