Libreria antiquaria
Bourlot

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Wunderkammer o camere delle meraviglie

Nella seconda metà del Cinquecento, si diffuse in tutta Europa la "Wunderkammer" o "camera delle meraviglie".
Antenata dei moderni musei di storia di scienza naturale, altro non era che stanza privata che veniva riempita di oggetti unici di varia natura. Proprietari di questi pseudo musei erano intellettuali, nobili, scienziati o semplici appassionati. Quella di Ferrante Imperato, ubicata nella sua dimora nei pressi di piazza Santa Chiara a Napoli, era una delle "camere delle meraviglie" più note e quotidianamente riceveva visitatori da ogni luogo e parte del mondo.
Era solito in questi luoghi osservare opere d’arte,  libri antichi, carte geografiche, conchiglie, piante miracolose, animali impagliati, oggetti esotici, invenzioni meccaniche e ogni tipo di stranezza o bizzarria. Il tutto era allestito con un gusto per l’eccesso che si estendeva fino a occupare ogni angolo della stanza, persino il soffitto.
Prendiamo come esempio la rara tavola della "Historia Naturale" di Ferrante Imperato, dunque, non si discosta molto dalla distribuzione degli oggetti nella “camera delle meraviglie” del farmacista, speziale e ricercatore napoletano (1550 circa - 1631 circa). Le pareti raffigurate presentano libri, scaffalature in legno, boccette, coralli, uccelli impagliati, ossa animali e molto altro. Il soffitto, al cui centro troneggia un gigantesco coccodrillo a testa in giù, è contornato da conchiglie marine e tutto si svolge sotto lo sguardo attento e incuriosito di Ferrante insieme al figlio Francesco e due loro ospiti.
La sua casa-museo di Palazzo Gravina a Napoli, divenne uno dei più noti in Europa e fu visitato da numerosi studiosi: inoltre si arricchì grazie alla corrispondenza ed allo scambio di campioni con altri naturalisti europei.
La prima edizione di quest’opera di storia naturale venne stampata a Napoli nel 1599; seguì una seconda veneziana del 1672 che rappresentò quindi una sorta di progenitore di quel fortunato genere librario sei-settecentesco, che fu il catalogo museale. Contiene dunque il primo documento grafico dell’interno di una Wunderkammer , ossia il primo esempio di quella tavola sinottica avente funzione di catalogo visivo, che da allora in poi divenne un elemento caratterizzante di queste opere.